Rete biblioteche aumentative

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logo rbaNegli ultimi anni sta crescendo in diverse parti di Italia la richiesta di biblioteche, prevalentemente pubbliche, di poter creare una sezione con libri in simboli in uso nella Comunicazione Aumentativa (CAA) e di poter ampliare, aggiornare e differenziare il patrimonio in quelle già operative.

La Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA) rappresenta un’area della pratica clinica che cerca di compensare la disabilità temporanea o permanente di persone con bisogni comunicativi complessi.

Non si tratta semplicemente di applicare una tecnica riabilitativa, ma di costruire un sistema flessibile su misura per ogni persona, da promuovere in tutti i momenti e luoghi della vita poiché la comunicazione è per ognuno di noi necessaria ed indispensabile in ogni momento, e non solo nella stanza di terapia.

dal sito del Csca, sovrazonalecaa.org. approfondisci

Esistono numerose esperienze territoriali (biblioteche pubbliche e private di associazioni, fondazioni, servizi..) dove operano bibliotecari, traduttori, volontari ed équipe tecniche impegnati da tempo e con costanza nella traduzione e promozione di libri in simboli in uso nella CAA.

Un certo numero di queste esperienze hanno sviluppato una collaborazione e un confronto stabile con il Centro sovrazonale di comunicazione aumentativa (CSCA) di Milano e Verdello. Altre stanno lavorando secondo modelli autonomi, sia pure dentro un quadro di reciproco confronto, o in raccordo con altri Centri di Riferimento di CAA.

rete biblioteche aumentative

Abbiamo raccolto la domanda di confronto, di connessione, emersa dalle biblioteche che con diversi riferimenti stanno promuovendo libri in simboli definendo una rete che abbiamo chiamato rete delle biblioteche aumentative. Questa rete vuole essere luogo di dialogo, di consapevolezza reciproca, di promozione di un'attenzione preziosa a livello del contesto sociale, come concreta risposta al diritto di partecipazione e di comunicazione di tutte le persone.

I libri in simboli in questa rete sono sviluppati secondo diversi sistemi simbolici e secondo diversi paradigmi di traduzione, ma hanno in comune la promozione di un codice comunicativo che ampli per tutti la possibilità di comunicare e la possibilità di partecipare al patrimonio culturale della comunità in cui viviamo.

La rete delle biblioteche aumentative offre un luogo in cui le diverse esperienze possano riconoscersi ed arricchirsi, dove le persone possano riferirsi per cercare la biblioteca a loro più vicina, dove sviluppare un confronto aperto sui temi della promozione, delle possibili azioni verso la cittadinanza, in termini di mostre, letture, convegni, laboratori.

rete biblioteche inbook

Un sottoinsieme delle biblioteche delle rete biblioteche aumentative ha stabilito un riferimento più diretto con il modello proposto dal Centro sovrazonale di comunicazione aumentativa (CSCA) di Milano e Verdello, che avvicina in modo naturale il bambino e la sua famiglia alla CAA attraverso gli inbook, e che ha raggiunto in tutta Italia un numero sempre maggiore di persone interessate, diventando un punto di riferimento per famiglie, operatori territoriali e biblioteche.

Il CSCA definisce inbook un albo illustrato tradotto fedelmente in simboli. Il sistema simbolico usato e consigliato, pur non privo di limiti, dal 2011 a tutt’oggi è stato il WLS (Widgit Literacy Symbols), sistema giudicato al momento maggiormente sostenibile e morfosintatticamente più versatile e completo.

Il CSCA e alcune biblioteche hanno impostato una collaborazione pluriennale, creando di fatto un modello di riferimento operativo a garanzia dello standard qualitativo degli inbook, sia per coerenza e uniformità tecnica del prodotto-libro e sia per l’organizzazione della sezioni bibliotecarie.

Per consuetudine le biblioteche con questi requisiti sono stare denominate biblioteche inbook.

Cosa chiedono le biblioteche?

  • di poter incrementare il proprio patrimonio anche attraverso un protocollo di scambio con altre biblioteche tutelando le biblioteche più piccole e con meno risorse economiche
  • di raggiungere quanti più territori ed utenze possibili diversificando il patrimonio per soddisfare le esigenze di lettura di diverse tipologie di utenza in base all’età, situazione ed interesse
  • di poter avere linee guida chiare da poter seguire per aprire e gestire una sezione di libri in simboli, in particolare quando si tratti di una sezione inbook, supportando e autonomizzando sempre più la nascita di nuove sezioni dedicate
  • di poter mettere concretamente a disposizione di altri il proprio bagaglio di esperienza e competenza
  • di non escludere o isolare nessuna biblioteca e relativa rete territoriale dalle iniziative di aggiornamento, informazione e promozione

Quali sono i problemi aperti?

  • l’organizzazione di uno scambio paritetico tra tutte le biblioteche
  • la limitata diffusione territoriale
  • le condizioni di garanzia sulla qualità del prodotto e sulla regolarità formale nei confronti delle case editrici e delle case produttrici dei sistemi simbolici
  • l’onerosità economico-organizzativa relativa alla produzione, supervisione e promozione del patrimonio
  • la complessità di garantire il dialogo e il confronto a fronte di un aumento dei soggetti coinvolti e la crescita progressiva del numero e dell’interesse delle biblioteche in tutta Italia
  • la necessità di trovare strategie per favorire la crescita e lo scambio culturale mettendo a regime la condivisione di esperienze e potenzialità tra tutte le biblioteche e le loro reti territoriali.

La proposta

Riteniamo un percorso interessante:

  • creare una carta delle biblioteche aumentative, sia pubbliche sia private, a cui possa aderire ogni realtà che abbia attivato una sezione di libri in simboli, a prescindere dal codice simbolico usato, dall’adesione o meno ad uno standard di riferimento, dalle modalità operative e di supervisione in atto. L’elenco delle biblioteche aumentative, impegnate nella diffusione della cultura del diritto alla comunicazione e alla lettura per tutti, viene reso disponibile al pubblico.
     
  • stipulare un protocollo di intesa specifico per la rete delle biblioteche inbook, a cui accedono le sole biblioteche che hanno un patrimonio di inbook, supervisionato dal CSCA o altro ente accreditato dall’equipe del CSCA,  inserito in un apposito catalogo nazionale generale per attivare lo scambio di inbook e di buone pratiche.